mercoledì 16 giugno 2010
Piano e programma educativo pastorale educativo della Parrocchia-Oratorio (Anno 2010-2011 e oltre)
Quì sopra il documento completo che è possibile salvare (in pdf) e/o stampare.
Di seguito si riporta uno stralcio del piano.
LA SITUAZIONE
• In continuità con quanto proposto lo scorso anno pastorale e tenendo presente quanto è emerso dalla assemblea pastorale parrocchiale di Domenica 14 febbraio c.a. ritengo di poter affermare che la comunità parrocchiale – oratoriana sta cercando di darsi, con molti alti e bassi, una organizzazione più omogenea e condivisa.
• I principali ostacoli da superare per essere casa e scuola di comunione e di missione mi sembra siano i seguenti:
Una ancora scarsa conoscenza del territorio e della gente che vi abita e ci vive. Siamo ancora troppo ripiegati su noi stessi e dentro le nostre strutture.
Una evidente “strumentalizzazione” della parrocchia – oratorio al gruppo o piccola comunità. La parrocchia - oratorio “serve” per fare l’incontro di gruppo senza domandarsi come arricchire la comunità con la propria presenza anche fuori l’orario della riunione del proprio gruppo.
E’ ancora scarsa la coesione tra iniziative parrocchiali e iniziative oratoriane. Spesso si ha l’impressione che si proceda per “linee parallele” (come spesso succede tra genitori e figli) che rischiano di non incontrarsi.
Difficoltà ad “aprirsi” al nuovo, ripiegandosi sul “si è fatto sempre così”.
NE DERIVA
L’impegno prioritario che deve animare l’azione pastorale della nostra comunità parrocchiale e oratoriana per i prossimi anni:
“FAVORIRE E PRIVILEGIARE TUTTE LE INIZIATIVE (religiose-formative-socialiricreative) CHE POSSONO AIUTARCI A CREARE COMUNIONE TRA PARROCCHIA E ORATORIO, TRA I SINGOLI E TRA I GRUPPI”
La spiritualità e il cammino di fede dei vari gruppi e fasce di età vanno favoriti, apprezzati, valorizzati; ma necessariamente devono convergere nella comunità, nella convinzione che tutto ciò che non aiuta la comunità parrocchiale-oratoriana a crescere nella fede in Cristo, non è autentico e quindi va corretto.
E’ un cambio di “mentalità” che deve essere attuato per realizzare una vera osmosi spirituale e operativa tra “comunità-gruppi-singoli”.
La comunità deve sentire come “sua ricchezza spirituale” gli incontri di preghiera, di formazione, di azione, che ogni gruppo vive al suo interno. I vari gruppi devono comprendere che lo “specifico” di ogni gruppo non si esaurisce nel proprio incontro di preghiera, di ascolto della Parola, di formazione, di attività; ma necessariamente deve prevedere spazi adeguati (di preghiera, di ascolto della Parola etc…) a vivere insieme a tutta la comunità, nella quale portare non il proprio modo di pregare, di ascolto della Parola, di formazione, di attività, ma l’unica realtà che ci accomuna tutti: SIAMO DISCEPOLI DI CRISTO CHE VIVONO IN UN’UNICA COMUNITA’ che si chiama “PARROCCHIA – ORATORIO CUORE IMMACOLATO DI MARIA, VILLAGGIO DON BOSCO”. Ogni singolo fedele può inoltre arricchire la comunità con la sua partecipazione e la sua preghiera che è sempre preghiera “con e per” tutta la comunità.
E’ una vera “conversione” che ci viene richiesta, per essere la vera comunità dei discepoli per i quali Cristo ha pregato: “Padre, fa’ che siano tutti una cosa sola: come tu, Padre, sei in me e io sono in te, anche essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai mandato” (Gv 17,21)
Da queste parole di Gesù si capisce che “essere in comunione nella comunità” non è un “optional” lasciato alla buona volontà dei singoli, ma è “condizione indispensabile” perché il mondo creda!
CONCRETAMENTE
SIAMO PARROCCHIA-ORATORIO CHE FA PARTE DELLA CHIESA ITALIANA E CHE LA DIOCESI HA AFFIDATO AI SALESIANI.
• La Chiesa italiana, attraverso il magistero dei Vescovi ci ricorda che “l’emergenza educativa è l’impegno principale per i prossimi dieci anni”.
• La Congregazione Salesiana, attraverso le indicazioni del Rettor Maggiore ci ricorda che “il rilancio del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) è condizione indispensabile per la permanenza dei salesiani in qualsiasi opera”.
• I suggerimenti e le indicazioni che ci hanno lasciato i nostri Superiori salesiani nella loro annuale visita pastorale ci dicono che la nostra attività pastorale deve essere maggiormente orientata ai giovani lasciando loro più spazio e assumendo tutti uno stile e una mentalità “giovanile”.
IMPEGNI CONCRETI
* La comunità religiosa salesiana continui nel suo impegno di essere per tutti segno di comunione quale frutto di una vita consacrata incentrata su Cristo: è questa, infatti, la prima e fondamentale testimonianza che come religiosi dobbiamo dare ai laici. Senza questa testimonianza tutto il resto (anche le iniziative più belle) sarebbe “falso”!
* Gli organi collegiali consultivi di “impostazione, programmazione e verifica della nostra azione pastorale-educativa” (Consiglio Pastorale- Consiglio Oratoriano) devono avere, anche numericamente, una congrua e significativa presenza di giovani; si procederà, perciò, a un loro adeguamento.
* Si costituisce istituzionalmente la “Comunità Educativa Pastorale” (CEP) di cui fanno parte, in questa fase iniziale, tutti coloro che direttamente seguono l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani (catechisti-animatori-aiuto animatori-animatori- allenatori di squadre spportive). La CEP dovrà, nel tempo, coincidere con tutti coloro che svolgono attività parrocchiali e oratoriane, e sentono l’impegno alla partecipazione e alla collaborazione. Si riunisce ogni tre mesi per una programmazione e verifica di insieme delle attività educative, evangelizzatrici, associative, vocazionali per i ragazzi e i giovani.
* I cinque ambiti pastorali: evangelizzazione e catechesi – liturgia e celebrazioni – testimonianza e carità – comunicazione e grafica – organizzazione feste ed eventi, vengono riproposti (vedi allegato) precisando che necessariamente devono prevedere la presenza di giovani e puntualizzando che “ambito” non significa “gruppo”!
Conseguenza logica di tale impostazione dovrebbe essere che all’interno dello stesso “ambito” devono essere previste iniziative e attività sia per gli adulti sia per i giovani, gestite e condotte con modalità diversificate per non mortificare la sensibilità di nessuno e per valorizzare la creatività di tutti, ma sempre coordinate tra loro per evitare sovrapposizioni. E’ necessario, perciò, che i referenti di tutti gli ambiti procedano, in questo periodo estivo, a fare una verifica seria del lavoro svolto quest’anno, mettendo in rilievo aspetti positivi e aspetti negativi, e soprattutto diano al parroco entro la fine di luglio le linee operative secondo le quali intendono procedere, specificando, in modo particolare, le iniziative indirizzate ai ragazzi e ai giovani.
* Punto di arrivo di tale impostazione sarà una vita pastoraleeducativa “unitaria” parrocchia-oratorio, indispensabile per essere comunità cristiana armonica che preveda la compresenza delle
dimensioni evangelizzatrice-educativa-associativa-vocazionale.
PUNTI TEORICI DI RIFERIMENTO
Celebrazione del SINODO DIOCESANO “SALE E LUCE DEL MONDO” che entra da quest’anno nella sua fase più viva e coinvolgente per le comunità parrocchiali.
STRENNA DEL RETTOR MAGGIORE PER IL 2011 “VOLONTARI PER PROCLAMARE IL VANGELO” con le precisazioni e le indicazioni da lui date nella lettera “La Pastorale Giovanile Salesiana” (di cui in allegato i passaggi principali).
IMPEGNI INDEROGABILI DI VITA COMUNITARIA
Gli impegni inderogabili di vita comunitaria sono alcune iniziative che vengono proposte ai vari gruppi come momenti particolarmente significativi per essere e sentirsi parte viva della comunità parrocchiale. La non partecipazione è segno di scarsa sensibilità di appartenenza alla comunità.
Ogni gruppo deve sentire l’obbligo morale alla partecipazione con tutti i suoi membri e non “mandando dei rappresentanti”; non si tratta, infatti, di essere “informati” su qualcosa, ma di “formarci insieme” per divenire comunità.
Alcuni di questi momenti saranno indirizzati in modo specifico a ragazzi e giovani e chiaramente sono rivolti non solo ai giovani e ragazzi che frequentano “genericamente” il cortile dell’oratorio, ma soprattutto ai ragazzi e giovani che fanno parte di gruppi, comunità e associazioni impegnate nella vita cristiana-associativa-sportiva. La
mancata partecipazione a tali momenti è segno evidente di senso di non appartenenza. Non serve ripiegarsi dietro “io non lo sapevo” perché se una cosa ci “interessa veramente”, ci “informiamo” e non aspettiamo che “qualcuno venga a dircelo”.
DATE IN COMUNE
IMPEGNO FISSO: MOMENTO DI PREGHIERA ALL’ORATORIO GESTITO DAL GRUPPO CHE FA ATTIVITA’ IN QUEL GIORNO (CATECHISMO, ALLENAMENTO, RIUNIONE) E RIVOLTO A TUTTI.
1) 18-19 settembre: ASSEMBLEA COMUNITARIA PARROCCHIA-ORATORIO per inizio attività pastorali 2010- 2011
2) 25 settembre: INCONTRO COMUNE CATECHISTI-ANIMATORIALLENATORI per programmare le attività per i ragazzi
3) Domenica 3 ottobre: FESTA DI INIZIO ANNO ORATORIANO
4) Domenica 24 ottobre: RITIRO SPIRITUALE COMUNITARIO (si farà ogni 24 del mese)
5) OGNI MESE: RITIRO SPIRITUALE PER ADOLESCENTI E GIOVANI (date da stabilire)
6) Sabato 18 dicembre: INCONTRO COMUNE CATECHISTI-ANIMATORIALLENATORI (CEP)
7) 24-31 gennaio: SETTIMANA DI FORMAZIONE E SPIRITUALITA’ SALESIANA
8) 12-13 febbraio: ASSEMBLEA COMUNITARIA DI META’ ANNO PASTORALE
9) 17-24 aprile: SETTIMANA SANTA
10) Sabato 26 maggio: INCONTRO COMUNE CATECHISTI-ANIMATORIALLENATORI
11) 26-29 maggio: FESTA PATRONALE DI DON BOSCO E MARIA AUSILIATRICE
12) 11-12 giugno: ASSEMBLEA COMUNITARIA DI FINE ANNO PASTORALE.
NB: I vari gruppi e comunità non possono svolgere incontri o celebrazioni
particolari in coincidenza delle date in comune sopra indicate.
- Il Consiglio Oratoriano si riunisce ogni ultimo lunedì del mese (ore
18,30-20,00)
- Il consiglio Pastorale si riunisce ogni ultimo venerdì del mese (ore
18,30-20,00)